1959 – 1969

La cooperativa CLEA venne fondata il 7 agosto 1959, da Zerbin, Masiero e Spolador.

Sicuramente il decennio più duro per la Cooperativa, per l’avvio della società stessa, visto il particolare periodo storico, contraddistinto da una forte recessione economica del mercato italiano, e per una serie di eventi che non hanno di sicuro reso facile l’esistenza di CLEA e la sua presenza nel mercato di allora. Sono stati gli anni della nascita, grazie alla caparbietà e alla forza di spirito di tre uomini, Sergio, Pietro e Giovanni, che all’inizio affrontavano i lavori come singoli soggetti artigiani e successivamente, di preciso il 7 agosto 1959, fondendo insieme le proprie capacità, hanno “inventato” la Cooperativa Lavoratori Edili ed Affini. Sono stati gli anni dei primi e saltuari lavori in subappalto da altre imprese ben più organizzate e consolidate, dell’associazione al Consorzio Veneto Cooperativo per riuscire a ottenere il primo appalto di edilizia pubblica a Cavarzere, o ancora del primo lavoro importante quale il restauro e la sopraelevazione del Palazzo di Giustizia di Padova.

1970 – 1979

I primi anni rappresentarono una fase di cambiamenti e consolidamento per garantire lo sviluppo della Cooperativa.

È un decennio ricco di innovazioni per la Cooperativa che, orientandosi prevalentemente nel mercato pubblico e consapevole delle crescenti difficoltà portate da commesse sempre più complesse ed importanti, comincia a dotarsi di una struttura tecnica necessaria e fondamentale per il controllo dei lavori. Nel 1979 CLEA inaugura la nuova sede che viene concepita dall’attuale dirigenza come un punto di fusione tra le esigenze funzionali della cooperativa e una ricerca d’immagine d’impresa consolidata e moderna. La nuova sede viene vista dai soci, come un simbolo della “vittoria”; significava aver conquistato la sicurezza di un risultato irreversibile.

1980 – 1989

Il rinnovamento dell’apparato tecnico e amministrativo, i forti investimenti in tecnologie e nuovi strumenti, assieme all’abilità nel muoversi e restare nel mercato fecero della CLEA una solida realtà imprenditoriale.

Ancora dieci anni di sviluppo e di crescita della Cooperativa che vede il suo giro d’affari passare a circa 28 miliardi di lire ed il personale a circa 150 persone. Si era chiusa la fase primordiale in cui CLEA doveva far conoscere la propria esistenza, farsi accettare e poi farsi apprezzare per le sue qualità intrinseche. Ora la cooperativa era diventata una realtà, capace di confrontarsi con l’imprenditoria privata/cooperativa e di stare sul mercato rispettando le sue regole sostanziali. Essere Impresa, secondo il suo Presidente, significava saper confrontarsi con gli altri produttori su tutti i possibili terreni, organizzativo, finanziario, economico, tecnico e essere in grado di reggere la loro concorrenza in qualsiasi circostanza. Solo in questo modo, le altre imprese avrebbero rispettato la CLEA e, anziché volere lo scontro, avrebbero cercato l’accordo con essa.

1990 – 1999

Grazie allo spirito aziendale molto forte la Cooperativa continua la sua crescita inarrestabile.

In questi anni la Cooperativa decide di cambiare la strategia aziendale e dar corso ad alcune iniziative immobiliari in proprio, grazie anche alle sue buone disponibilità economiche, nonché per far fronte al crollo del mercato pubblico dovuto a tangentopoli. Nel 1996 la CLEA sollecitata dalla Lega delle Cooperative, affitta il ramo d’azienda di una cooperativa veneta; l’Unicooper di Castelfranco V. (TV), che era in procedura fallimentare. Questa esperienza alla fine si rileverà come una delle pagine più belle della vita della Cooperativa; sotto l’aspetto sociale, poiché era riuscita a dare una risposta alle maestranze dell’Unicooper che ancor oggi sono presenti, anche se in numero limitato nell’organico della CLEA, e sotto l’aspetto economico poiché alla fine si rilevò positivo. L’affitto del ramo d’azienda, permise inoltre alla Cooperativa di affacciarsi a un nuovo mercato che fino allora era sempre stato rifiutato: il restauro a Venezia. Fu questa un’altra scelta strategica in quanto le consentì ancora una volta, di crescere qualitativamente e professionalmente, diventando una delle imprese di riferimento nel mercato Veneziano del restauro.

2000 – 2009

Il decennio in questione parte con un’importante e difficile mutamento: il cambio generazionale di una parte del gruppo dirigente.

Infatti con il duemila si conclude la lunga attività del Presidente, nonché socio fondatore Sergio Zerbin, al quale sarebbe succeduto alla dirigenza dell’azienda il figlio Sandro. Molti presagirono dei segnali funesti per la vita della Cooperativa, ma che furono presto fortunatamente smentiti. Nel primo triennio la nuova dirigenza dovette dedicarsi esclusivamente alla riorganizzazione interna, alla ricucitura di alcuni rapporti interni ed esterni che si erano lacerati, e tranquillizzare e convincere il mondo esterno che nulla era cambiato. Non fu una cosa facile, ma i risultati positivi ottenuti dalla Cooperativa anche dopo questo passaggio difficoltoso, sono stati positivi. Importante novità di questo decennio e anche l’espansione ed il rinnovamento delle sedi della Cooperativa, attraverso cospicui investimenti, per permettere una corretta e più funzionale collocazione delle funzioni tecnico amministrative nonché produttive della stessa.